ECONOMIA E TECNOLOGIA, IL MERCATO NON È CHIARO
ECONOMIA – Non c’è ancora alcun impulso chiaro e positivo dall’economia. Nel frattempo, aspettative molto elevate sono già state incorporate nei titoli tecnologici. Rimaniamo prudenti e privilegiamo i titoli value, come i mercati emergenti e le azioni difensive svizzere, rispetto alle azioni statunitensi ed europee. Il passato ci dice che le aziende non sperimentano una crescita infinita degli utili. Lo scorso mese i mercati finanziari e soprattutto quelli obbligazionari hanno oscillato tra speranza e paura in previsione dei prossimi passi della politica monetaria statunitense. Mentre l’anno scorso gli operatori di mercato prevedevano un totale di sette tagli dei tassi di interesse entro la fine del 2024, dall’inizio dell’anno queste aspettative sono state sempre più ridimensionate. Ecco perché la decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse di giugno era attesa con ansia. Le informazioni relative alla politica monetaria hanno causato volatilità sui mercati obbligazionari nel periodo precedente l’annuncio. Il recente calo dell’inflazione negli Stati Uniti ha alimentato le speranze che la politica monetaria possa ancora essere notevolmente allentata quest’anno. Né la decisione della Federal Reserve di non tagliare i tassi d’interesse né l’annuncio piuttosto cauto che i tassi ufficiali non sarebbero stati abbassati fino alla fine di quest’anno, se non del tutto, hanno cambiato di molto la situazione.
I TITOLI TECNOLOGICI
Tuttavia, ciò ha avuto un impatto minimo sui mercati azionari statunitensi, che hanno guadagnato nonostante l’altalena dei mercati obbligazionari. Soprattutto, i titoli tecnologici che beneficiano dell’intelligenza artificiale hanno continuato a crescere. Tuttavia, nei prezzi di questi titoli sono state prese in considerazione aspettative molto elevate. Il passato ci dice che le aziende non sperimentano una crescita infinita degli utili. Al contrario, i dati storici statunitensi mostrano che le nuove tecnologie non hanno cambiato la traiettoria di crescita complessiva del mercato nel lungo termine. Gli elevati utili aziendali in realtà attirano nuovi rivali, rimettendo in gioco la concorrenza e normalizzando i profitti aziendali e i prezzi delle azioni. Un’ulteriore sfida per i titoli growth, come quelli del settore tecnologico, è che vediamo un notevole potenziale di rialzo nei tassi di interesse del mercato dei capitali. La situazione attuale, in cui sui mercati monetari si possono guadagnare interessi molto più alti che su quello dei capitali, non è sostenibile. I titoli growth sensibili agli interessi sono solitamente colpiti duramente dall’aumento dei tassi di interesse a lungo termine. In questo clima, rimaniamo scettici nei confronti del mercato azionario statunitense ad alto contenuto tecnologico e privilegiamo i titoli value.