STILE – Il colosso farmaceutico svizzero Novartis ha annunciato una partnership strategica da 550 milioni di dollari con BioAge Labs, segnando il suo ritorno deciso nel settore della ricerca sull’invecchiamento. Questa mossa rappresenta una svolta significativa per l’azienda di Basilea, che punta a posizionarsi come leader nel mercato emergente dei farmaci anti-aging, uno dei segmenti più promettenti e redditizi dell’industria farmaceutica moderna. La collaborazione con la biotech californiana non si basa sull’acquisizione di un singolo farmaco, ma sull’accesso esclusivo a uno dei dataset più completi al mondo sulla longevità umana, contenente dati sanitari di migliaia di persone monitorate per oltre 50 anni.
La ricerca di trattamenti per patologie che emergono
La strategia di Novartis si concentra sullo sviluppo di terapie innovative attraverso il gruppo di ricerca DARe (Diseases of Ageing and Regenerative Medicine), istituito nel 2023 sotto la guida di Michaela Kneissel. L’obiettivo ambizioso è comprendere le cause biologiche dell’invecchiamento a livello molecolare per sviluppare farmaci capaci di trattare intere classi di malattie legate all’età, dalle patologie cardiovascolari ai disturbi neurodegenerativi. Questa mossa rappresenta anche una risposta strategica alla mancata partecipazione di Novartis al boom dei farmaci anti-obesità come Ozempic e Wegovy, posizionando l’azienda su un mercato alternativo ma altrettanto promettente. Con l’invecchiamento della popolazione mondiale e la crescente domanda di terapie per mantenere gli adulti in salute più a lungo, Novartis punta a trasformare la ricerca sull’aging nella sua prossima grande opportunità di crescita.