BERNA – Rapporto sulla sicurezza informatica in Svizzera, la rete è sicura?
LA SICUREZZA INFORMATICA IN SVIZZERA
Il nuovo rapporto semestrale del Centro nazionale per la cibersicurezza prende in esame i principali ciberincidenti verificatisi in Svizzera e all’estero nel secondo semestre del 2022. Il tema principale è la cibersicurezza presso le piccole e medie imprese. La digitalizzazione avanza. Molti dispositivi informatici sono connessi fra loro tramite interfacce di rete. Processi come l’elaborazione degli ordini, la pianificazione, la produzione e la logistica sono sempre più interconnessi e vengono controllati digitalmente. Ciò aumenta il numero di sistemi accessibili via Internet, che devono quindi essere protetti nel miglior modo possibile. Tuttavia, spesso proprio le imprese non riservano alla cibersicurezza l’attenzione dovuta. Per questo motivo, il nuovo rapporto semestrale è incentrato sul tema della cibersicurezza.
LE TRUFFE
Nel secondo semestre del 2022 il numero di segnalazioni pervenute è rimasto molto elevato (17.341) ed è praticamente identico a quello del primo semestre del 2022. Lo scorso anno il servizio ha ricevuto complessivamente 34.527 segnalazioni, di cui l’85 per cento da privati, mentre il restante 15 per cento da imprese, associazioni e autorità. Le segnalazioni riguardano varie forme di truffa. Le e-mail minatorie inviate da presunte autorità di perseguimento penale, le cosiddette e-mail di «fake extortion», rappresentano quasi un terzo delle segnalazioni. Le segnalazioni relative a ransomware sono rimaste costanti e costituiscono quasi la metà di tutte le segnalazioni nella categoria riguardante i malware. Dei 76 casi segnalati, circa un terzo proviene da privati e due terzi da imprese. Il ransomware «Lockbit» prende di mira in modo particolare le imprese. Quest’ultimo è noto per la crittografia dei dati ma anche per il furto degli stessi, nonché per la loro pubblicazione online se non viene pagato il riscatto.














