SPAZIO – Elon Musk ha premuto sullāacceleratore cosmico: SpaceX passa da 50 a 100 lanci annuali dalla base militare di Vandenberg, con il via libera del governo federale e lāentusiasmo di Donald Trump, che ha appena firmato un ordine esecutivo per snellire le regolazioni sui voli spaziali. Ma la California non ci sta. La Coastal Commission ha bocciato il piano, denunciando impatti ambientali. Musk, giĆ in causa contro la commissione, ha rilanciato con il suo mantra minimalista: āBest part is no partā, riferendosi al redesign del razzo Starship. Trump ha definito lāordine āvisionarioā, elogiando Musk come paladino dellāinnovazione americana ā nonostante i due si siano punzecchiati di recente tra PAC, partiti terzi e ambizioni planetarie. Intanto, la California protesta, ma il cielo sopra gli USA si riempie di razzi. Musk sogna Marte, Trump sogna la rielezione. E mentre la Cina punta agli asteroidi, gli Stati Uniti rafforzano i programmi spaziali: la corsa non ĆØ più scientifica, ĆØ strategica. Nel nuovo spazio, chi arriva primo non pianta una bandiera: firma un trattato commerciale.
