EUROPA –Ā Il governo spagnolo guidato da Pedro SĆ”nchez ha imposto un divieto rigoroso sull’uso delle basi militari di Rota (Cadice) e Morón de la Frontera (Siviglia) da parte degli Stati Uniti per l’invio di armi, munizioni o attrezzature destinate a Israele. Questa decisione rafforza l’embargo sulle forniture militari giĆ annunciato e consolida la posizione di Madrid, obbligando Washington a cercare rotte alternative, come l’Italia, per il transito del materiale bellico. Le basi, pur essendo strategiche per le forze USA e NATO, sono considerate dal governo iberico “sotto piena sovranitĆ spagnola”, rendendo obbligatoria l’autorizzazione preventiva di Madrid per ogni operazione militare. La restrizione si applica sia ai mezzi diretti in Israele sia a quelli che prevedono uno scalo intermedio, smentendo le voci su una mancata applicazione del divieto.
Madrid rifiuta il transito da Rota e Morón
Questa mossa si fonda sull’Accordo di Difesa bilaterale del 1988 e le successive procedure operative del 2011, che richiedono un’autorizzazione specifica per voli con carichi o passeggeri considerati “potenzialmente controversi” per la Spagna. Washington ĆØ consapevole che la fornitura di armi a Tel Aviv rientra in questa categoria, allineandosi con la linea politica del governo SĆ”nchez. GiĆ in precedenza, per evitare frizioni con Madrid e rispettare il vincolo, la consegna di caccia F-35 a Israele tra marzo e aprile aveva evitato le installazioni spagnole, optando per uno scalo nelle Azzorre. Le tensioni con Washington sono gestite per preservare la fiducia, ma la chiusura delle basi dimostra la ferma volontĆ della Spagna di esercitare il proprio controllo logistico e politico su strutture militari che ospitano il più grande deposito di armi e carburante d’Europa.