SVIZZERA – Dal 1° gennaio 2025, la Svizzera ha introdotto a livello nazionale il divieto di dissimulazione del viso in tutti i luoghi pubblici, con burqa e niqab vietati e multe fino a 1.000 franchi svizzeri per i trasgressori. Il Comitato di Egerkingen, promotore dell’iniziativa popolare guidato dall’ex Consigliere Nazionale UDC Walter Wobmann, ha istituito un centro di segnalazione per monitorare l’applicazione della nuova legge. Dopo i primi mesi di implementazione, il comitato ha raccolto 21 rapporti che evidenziano come il divieto venga “spesso aggirato” e che le autoritĆ locali mostrano talvolta esitazione nell’applicare sanzioni contro le possibili violazioni. Il divieto prevede eccezioni specifiche per aerei, luoghi di culto e situazioni dove coprire il viso sia necessario per motivi di salute, sicurezza o spettacoli artistici.
Il divieto di velo integrale e le prime segnalazioni di violazioni
La Federazione delle organizzazioni islamiche svizzere (FIDS) ha definito questa misura come “politica simbolica a spese dei musulmani” in Svizzera, criticando l’approccio punitivo nei confronti della comunitĆ islamica. L’analisi dei rapporti raccolti dal Comitato Egerkingen rivela che l’implementazione del divieto presenta diverse criticitĆ : alcune autoritĆ locali risultano riluttanti ad applicare le sanzioni previste, mentre in altri casi si registrano tentativi di aggirare la normativa. Il referendum del 2021 aveva visto la vittoria del “sƬ” al divieto con il 51,2% dei consensi e l’adesione di 20 dei 26 cantoni svizzeri. Questo monitoraggio evidenzia la complessitĆ nell’applicazione pratica di una legge che tocca questioni sensibili di libertĆ religiosa e integrazione sociale, sollevando interrogativi sull’efficacia reale di misure legislative che coinvolgono simboli religiosi e culturali.