THAILANDIA – La Thailandia, con le sue spiagge da sogno e un costo della vita decisamente inferiore, ĆØ da tempo il rifugio prediletto di circa 11 mila cittadini svizzeri, molti dei quali pensionati. Tuttavia, l’idillio economico ĆØ a forte rischio a causa dell’inclusione del Paese asiatico nel sistema globale di scambio automatico di informazioni fiscali (AEOI). L’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) svizzera, che dal 2025 scambia dati con la Thailandia (portando il totale a 110 Stati partner), sta serrando le maglie dell’evasione. La misura colpisce direttamente chi, pur risiedendo in localitĆ come Phuket o Pattaya, ha mantenuto il proprio domicilio e la conseguente assoggettabilitĆ fiscale in Svizzera. I dati sui conti bancari thailandesi di questi cittadini saranno ora automaticamente trasmessi a Berna, consentendo alle autoritĆ fiscali cantonali di verificare la corretta dichiarazione dei capitali esteri.
Scambio automatico di informazioni (AEOI): la nuova era della trasparenza fiscale e le multe in vista
L’obiettivo primario di questo accordo, entrato in vigore in Svizzera nel 2017 e verificato dall’OCSE, ĆØ combattere l’evasione fiscale internazionale. L’AFC ha giĆ scambiato informazioni su circa 3,8 milioni di conti finanziari e, grazie alla cooperazione con Bangkok, può ora monitorare i capitali svizzeri detenuti in Thailandia. Lo scambio si concentra sui dati di identificazione del titolare, sul saldo e sui redditi da capitale. Chi non ha correttamente trasferito il domicilio fiscale in Thailandia si trova ora esposto a richiami di pagamento e, nei casi più gravi, a multe pesanti in caso di anomalie riscontrate. Ć cruciale notare che anche chi ha spostato la residenza fiscale ma detiene ancora un conto in Svizzera vedrĆ le proprie informazioni trasmesse alle autoritĆ thailandesi. Questa evoluzione sancisce la fine della “pacchia” per chiunque cerchi di scindere la residenza di fatto dall’obbligo fiscale.














