GINEVRA – Mercati: una valanga di dati economici USA. A cura di Fabrizio Quirighetti di DECALIA. Non dimenticate il costume da bagno (e magari anche l’attrezzatura per lo snorkeling), perché saremo sommersi da una valanga di dati economici statunitensi pubblicati in ritardo dopo la fine dello shutdown governativo. Si noti che la tempistica esatta, così come la qualità/completezza di questi dati, rimane incerta in questa fase. In alcuni casi, gli statistici dovranno astenersi dal pubblicare i loro report o stimarli sulla base di informazioni incomplete o imputazioni. Di conseguenza, questi dati saranno presi con le pinze e la nebbia statistica non si diraderà completamente per diverse settimane. In questo contesto, il rapporto sull’occupazione di settembre sarà il principale dato economico “in ritardo” che verrà pubblicato questa settimana (giovedì). Il consenso prevede che i dati sulle buste paga rimangano in territorio positivo (+50.000), rispetto alle precedenti letture di +22.000 e +38.000 rispettivamente, una disoccupazione stabile al 4,3% e un rapporto salari/crescita dello +0,3% su base mensile.
Il calendario economico
In caso contrario, gli indicatori economici “programmati” previsti includeranno i PMI flash di novembre per le principali economie, nonché l’inflazione in Canada, Regno Unito e Giappone. Altri dati importanti includono il PIL giapponese (ha subito una contrazione inferiore alle aspettative nel terzo trimestre, penalizzato dalle esportazioni nette e dalle scorte, mentre i consumi e gli investimenti delle imprese hanno registrato una crescita positiva), ma anche i verbali del FOMC e… i risultati di Nvidia mercoledì dopo la chiusura dei mercati. Rimanendo sui risultati finanziari, pubblicheranno i propri dati anche diversi rivenditori statunitensi, tra cui Walmart, Home Depot e Target.














