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martedì 2 Dicembre 2025
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Von der Leyen a Strasburgo: “L’Europa deve camminare con le proprie gambe”

EUROPA – Nel cuore del Parlamento europeo, Ursula von der Leyen ha lanciato un messaggio chiaro e inequivocabile: l’Unione deve smettere di dipendere da altri e iniziare a costruire la propria autonomia strategica. Il suo discorso sullo Stato dell’Unione ha scosso la plenaria, tra applausi e sguardi tesi: “È giunto il momento per l’Europa di battersi per la propria indipendenza”.

Europa, basta tentennare: Von der Leyen chiede unità e coraggio

La presidente della Commissione europea ha tracciato una rotta che punta dritta verso una maggiore sovranità in tre ambiti chiave:

– Difesa: rafforzare le capacità militari europee per non dover più contare su alleanze instabili.

– Energia: investire in fonti rinnovabili e tecnologie europee per uscire dalla dipendenza da fornitori esterni.

– Economia: sostenere le imprese e proteggere il mercato interno da pressioni globali.

“Non possiamo più permetterci di essere vulnerabili. Le dipendenze sono diventate armi, e l’Europa deve imparare a difendersi”, ha detto von der Leyen con tono deciso.

Discorso sullo Stato dell’Unione 2025: Von der Leyen punta sull’indipendenza europea

Il discorso ha avuto un forte impatto politico, ma anche simbolico. Strasburgo è diventata il palcoscenico di una nuova narrativa europea: quella di un continente che vuole smettere di essere spettatore. Von der Leyen ha sottolineato come l’unità tra le istituzioni sia fondamentale per affrontare le sfide globali: “Abbiamo bisogno di coraggio, visione e coerenza. Non possiamo più permetterci di litigare tra di noi”.

Ursula von der Leyen: strategia UE per sicurezza, energia e crescita

La strategia presentata oggi non è solo una dichiarazione d’intenti, ma un piano operativo. Tra i punti salienti:

– Creazione di un fondo europeo per la difesa comune

– Accelerazione del Green Deal con obiettivi energetici più ambiziosi

– Riforme fiscali per rafforzare la competitività dell’eurozona

L’analisi della Redazione

Von der Leyen ha chiuso il suo discorso con tono solenne: “L’indipendenza non è un lusso, è una necessità”. Applausi, retorica, e poi… la realtà. L’Unione europea non ha una costituzione unica, gli Stati membri restano sovrani e spesso divisi su interessi nazionali e visioni strategiche. Coordinare 27 Paesi su difesa, energia e tecnologia è tutt’altro che semplice. Intanto, in Francia, il governo è appena caduto e il Paese è paralizzato da uno sciopero nazionale contro il piano di austerità da 44 miliardi di euro. Il movimento “Bloquons tout” ha invaso strade, stazioni e aeroporti, con disagi ovunque. Macron, che dovrebbe essere il motore politico dell’integrazione europea, è alle prese con una crisi interna che ricorda i giorni peggiori dei Gilet Gialli. Von der Leyen, tenta una narrazione muscolare in stile americano. Lo slogan “Make Europe Sovereign Again” non è ufficiale, ma il tono è quello. Ironia: la retorica che Bruxelles ha sempre criticato oggi sembra l’unica formula comunicativa rimasta per tenere insieme un’Europa che, tra scioperi e governi traballanti, fatica a trovare una voce comune.

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