STILE – Filippo Brunelleschi (1377-1446), scultore, architetto, ingegnere e matematico, è universalmente riconosciuto come il padre del Rinascimento. Fu il primo a chiudere l’epoca del Gotico, riportando l’arte e l’architettura sulla strada del classicismo, adottando l’arte classica come modello assoluto. Come Vasari scrisse nel Cinquecento. Iniziò la sua carriera come orafo, per poi dedicarsi alla scultura, partecipando al concorso per la porta del Battistero fiorentino. Tuttavia, la grandezza di Brunelleschi è indissolubilmente legata alla sua attività di architetto. Egli non si limitò a trasformare il repertorio gotico reintroducendo l’ordine architettonico classico, in particolare il corinzio, e l’arco a tutto sesto in sostituzione di quello a sesto acuto. Imitando gli antichi, Brunelleschi elaborò un metodo progettuale rigoroso e fu il primo a forgiare una nuova figura professionale di architetto.
La basilica di Brunelleschi
Le basiliche di Brunelleschi incarnano perfettamente la sua visione innovatrice. Nel 1420, Giovanni di Bicci dei Medici (1360-1429) commissionò a Brunelleschi la progettazione di una cappella funebre per la sua famiglia, adiacente al transetto sinistro della Basilica paleocristiana di San Lorenzo. Questo ambiente, conosciuto come Sagrestia Vecchia. È l’unica opera che il grande architetto completò interamente durante la sua vita, seguendola fino al termine dei lavori. La Basilica di Santo Spirito, progettata nel 1428 e iniziata nel 1444, fu completata dopo la morte di Brunelleschi. Tuttavia, a differenza di San Lorenzo, fu realizzata con maggiore fedeltà al progetto originario. Presenta una pianta a croce latina costruita utilizzando come modulo le campate quadrate delle navate minori coperte a vela, che proseguono oltre il transetto e intorno al coro, creando una sorta di deambulatorio.