SVIZZERA – In un contesto globale segnato da sfide complesse e crescenti incertezze, il Consiglio federale svizzero ha ribadito con forza il proprio impegno a sostegno del multilateralismo e dello sviluppo sostenibile. Nella seduta del 9 aprile 2025, l’Esecutivo ha approvato un contributo significativo di 31,8 milioni di franchi a favore del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite e un ulteriore stanziamento di 2 milioni di franchi destinati al Fondo delle Nazioni Unite per il finanziamento dell’attrezzatura-capitale. Questa decisione sottolinea il ruolo cruciale che la Svizzera attribuisce al PNUS e all’UNCDF nell’attuazione dell’Agenda 2030, un quadro di riferimento globale per lo sviluppo sostenibile. Questi organismi svolgono un ruolo fondamentale nell’accompagnare gli Stati membri nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, affrontando sfide quali la riduzione della povertĆ , la promozione del buongoverno democratico, il rafforzamento della finanza sostenibile, la transizione energetica e la resilienza climatica.
Il Consiglio federale ribadisce il suo sostegno al Programma di sviluppo delle Nazioni Unite
Il sostegno finanziario della Svizzera al PNUS si inserisce in una lunga tradizione di collaborazione e riflette le prioritĆ strategiche della cooperazione internazionale svizzera per il periodo 2025-2028. In particolare, il contributo mira a rafforzare la resilienza delle popolazioni e delle istituzioni di fronte alle crisi, un aspetto sempre più rilevante nel contesto internazionale attuale. Parallelamente, il contributo all’UNCDF, un’organizzazione affiliata al PNUS, si concentra sul garantire che i servizi finanziari e i capitali d’investimento raggiungano i Paesi meno avanzati e le popolazioni più emarginate. Questo impegno sottolinea l’importanza di un approccio inclusivo allo sviluppo, che non lasci indietro nessuno.Ā I contributi approvati dal Consiglio federale saranno finanziati attraverso il credito d’impegno relativo alla cooperazione internazionale per il periodo 2025-2028, approvato dal Parlamento svizzero. Sebbene il contributo per il 2025 sia inferiore rispetto a quello dell’anno precedente, a causa di aggiustamenti al bilancio della Confederazione, esso rimane uno strumento fondamentale per l’attuazione dell’Agenda 2030 e per consentire alla Svizzera di esercitare la propria influenza all’interno degli organismi multilaterali.