SVIZZERA – Il Consiglio federale svizzero ha avviato una procedura di consultazione cruciale per il futuro della mobilitĆ e del finanziamento delle infrastrutture stradali. L’obiettivo ĆØ chiaro: garantire che tutti i veicoli, inclusi quelli elettrici che attualmente non versano l’imposta sugli oli minerali, contribuiscano equamente al mantenimento della rete stradale nazionale. L’attuale modello di finanziamento, basato sulle accise sui carburanti, ĆØ in crisi a causa della crescente elettrificazione del parco circolante, che comporta un inevitabile calo delle entrate. Per mantenere il principio collaudato del “pagamento a consumo“, secondo cui gli utenti finanziano le infrastrutture che utilizzano, il Consiglio federale ha presentato due modelli equiparabili di tassazione la cui introduzione ĆØ prevista a partire dal 2030. La prima alternativa, la Variante “chilometraggio”, propone che il proprietario versi una tassa commisurata ai chilometri percorsi in Svizzera. L’importo, modulato in base al tipo di mezzo e al suo peso complessivo, ĆØ stimato in media a 5,4 cent./km per un’automobile. La seconda opzione, la Variante “ricarica”, prevede l’introduzione di un’imposta sulla corrente utilizzata per ricaricare il veicolo sul territorio nazionale, sia presso stazioni pubbliche che private. La tariffa proposta in questo caso ĆØ di 22,8 cent./kWh, applicata alla quantitĆ di energia elettrica erogata.
La tassazione dei veicoli elettrici
Questi proventi fiscali sono destinati a confluire, analogamente all’imposta sugli oli minerali, nel Fondo per le strade nazionali e il traffico dāagglomerato (FOSTRA) e nel Finanziamento speciale del traffico stradale (FSTS), oltre che nel bilancio generale della Confederazione. Per attuare questa riorganizzazione fiscale e garantire la destinazione dei fondi, si rende necessaria una modifica della Costituzione federale, che richiederĆ un referendum. Questo passaggio sottolinea la rilevanza e l’impatto a lungo termine della decisione. La consultazione sui due avamprogetti ĆØ iniziata il 26 settembre 2025 e si concluderĆ il 9 gennaio 2026. L’Esecutivo mira a compensare la diminuzione delle entrate dovuta ai veicoli elettrici, assicurando la continuitĆ del gettito per la manutenzione e lo sviluppo delle infrastrutture. L’iniziativa non solo adatta il sistema fiscale alla transizione energetica, ma ribadisce il principio che l’uso delle infrastrutture deve essere finanziato da chi ne beneficia, garantendo cosƬ la sostenibilitĆ finanziaria delle strade nazionali e del traffico dāagglomerato per gli anni a venire.