EUROPA – L‘industria farmaceutica europea ha lanciato un ultimatum diretto a Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, durante il Dialogo strategico sul settore farmaceutico tenutosi a Bruxelles l’8 aprile. Le principali associazioni della filiera, riunite sotto l’egida dell’Efpia (Federazione europea delle industrie e associazioni farmaceutiche), hanno espresso forte preoccupazione riguardo al futuro del settore in Europa. Il cuore del problema risiede nei dazi imposti dall’amministrazione Trump, che hanno acuito una situazione già precaria, spingendo le aziende a riconsiderare i propri investimenti nel continente. L’Efpia ha lanciato un allarme senza mezzi termini.
L’ultimatum dell’industria farmaceutica europea rappresenta una sfida importante per l’Unione Europea
Questa dichiarazione sottolinea una tendenza preoccupante, con l’industria farmaceutica europea che sembra avere già un piede oltreoceano. Le tariffe reciproche che Washington imporrà rappresentano la goccia che fa traboccare il vaso, spostando definitivamente un equilibrio già fragile. Le ragioni di questa fuga verso gli Stati Uniti sono molteplici e radicate. Secondo l’Efpia, gli Stati Uniti offrono un ambiente più favorevole sotto ogni aspetto: dalla disponibilità di capitale alla tutela della proprietà intellettuale, dalla velocità di approvazione dei farmaci ai premi per l’innovazione. Questi fattori, combinati con i dazi che rendono meno competitiva la produzione europea, creano un quadro in cui gli incentivi a investire nell’UE sono minimi, mentre i motivi per delocalizzare negli Stati Uniti sono significativi. La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, dovrà affrontare la questione con urgenza, cercando di trovare soluzioni che possano rendere l’Europa un luogo più attraente per gli investimenti farmaceutici.