Lugano: il FIT, Festival internazionale, porta nuovi orizzonti del teatro contemporaneo

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LUGANO – Lugano: il FIT, Festival internazionale, porta nuovi orizzonti del teatro contemporaneo.

IL FESTIVAL FIT A LUGANO

Dal 29 settembre all’8 ottobre torna il FIT, Festival internazionale che porta a Lugano i nuovi orizzonti del teatro contemporaneo. In dieci giorni il FIT offrirà nei diversi spazi teatrali di Lugano 19 repliche, 7 incontri con gli artisti, un salone di drammaturgia, eventi e progetti collaterali; il 6 ottobre ospiterà inoltre la Cerimonia di consegna dei Premi svizzeri delle arti sceniche. Per la 32° edizione del FIT la direttrice artistica Paola Tripoli conferma la scelta al femminile inaugurata l’anno scorso, proponendo progetti di artiste donne della scena teatrale e performativa svizzera ed europea (rappresentati Francia, Israele, Italia, Olanda, Spagna). La programmazione si impernia su classici interrogativi del teatro posti alle artiste, mettendo al centro l’indagine artistica pura ma anche lo spettatore, di qualsiasi età: qual è il rapporto tra spettatori e scena?

SPETTATORI E ATTORI

E tra spettatori e attori? Cosa rimane del dispositivo scenico e drammaturgico? Cosa del corpo e del suo potere di rappresentazione? Tre in particolare le direzioni concettuali approfondite: parola, corpo e ibridi. La parola – il copione – è al centro di “Mujer en cinta de correr sobre fondo negro” dell’artista spagnola Alessandra García: un testo che mette in scena la periferia di Malaga, ma che rappresenta la bellezza e la bruttezza della periferia di qualsiasi città europea. Marleen Scholten porta in scena “Il Disperato”, la storia di una famiglia con difficoltà economiche e dei mostri che nascono in queste situazioni. La compagnia franco-israeliana Winter Family parla in modo non retorico del patriarcato, in “Patriarcat. Vivre en confinement éternel”.