LUGANO – Politica a Lugano: il sindaco Michele Foletti parla della città e del suo impegno.
POLITICA A LUGANO: IL SINDACO MICHELE FOLETTI PARLA DELLA CITTÀ E DEL SUO IMPEGNO
L’incontro è nel Palazzo del Comune, la sala ha una splendida vista lago, il tavolo taglia in due lo spazio. Potrebbe esserci soggezione, ma il sindaco Foletti è una persona che incuriosisce e trasmette così tanta passione che è impossibile non farsi trascinare mentre racconta di numeri, cifre, delibere, politiche sul futuro e gestione della città. Oltre la quotidiana gestione, già molto complessa, c’è il tema del futuro degli investimenti. Come sarà Lugano domani? Come si vive oggi? Ci diamo un punto di partenza dell’intervista grazie al volume statistico della città. Pagine fitte fitte di numeri che spiegano la realtà e come bisogna muoversi per il domani. C’è poi il rapporto con la Confederazione, lo Stato e i comuni vicini.
L’INTERVISTA
“Per una politica di aiuto Lugano distribuisce più che prendere, è un sistema che affonda le radici nel passato e che è difficile da modificare” spiega il primo cittadino. La prima domanda ha una risposta che dice molto sulla concretezza amministrativa. Nella prossima legislatura cittadina qual è la prima emergenza? Nessuna. Cioè? A Lugano si programma. Faccio un esempio. Abbiamo cambiato la posizione di una casa di riposo per metterla in un’area più vicina alle famiglie. Così le scuole vengono ristrutturate seguendo una logica di vivibilità. Parliamo di spazi comunali. Il LAC è una realtà culturale internazionale che offre un programma annuale prestigioso. Il cantiere dell’area sportiva ha preso avvio. Manca però uno spazio ed è tema di discussione. Quale? Un nuovo centro congressi che dia la possibilità di organizzare tutto l’anno manifestazioni ed incontri. Mi dia un motivo di soddisfazione della sua esperienza da sindaco. Raddoppio e dico una riconoscibilità di Lugano a livello mondiale, con le app dei pagamenti virtuali e il progetto Lugano Città Universitaria. La prima ci vede come prima città svizzera in questo ambito, la seconda concretizza l’impegno messo in campo dalla Città in questi anni per consolidare il sostegno agli atenei locali e promuovere Lugano come polo universitario attrattivo a livello nazionale e internazionale. Devo anche ricordare le tante scuole private in città; sono il segno di un progresso culturale e il radicarsi di nuove famiglie. Foletti, lei è della Lega, ma non era un partito di protesta contro il sistema? Vero. Ma adesso portiamo i nostri valori di trasparenza, buona amministrazione e impegno direttamente nei palazzi”. Con una stretta di mano si chiude l’intervista, fuori c’è una cantante di livello internazionale e una truppe svedese che attendono. Lugano è passaggio e transito di informazioni e idee, non certo una città chiusa tra montagne e lago.














