SVIZZERA – Il Consiglio federale svizzero ha recentemente conferito un mandato cruciale alla delegazione elvetica in vista della conferenza congiunta delle parti delle Convenzioni di Basilea, Rotterdam e Stoccolma, in programma a Ginevra dal 28 aprile al 9 maggio 2025. Questo evento internazionale rappresenta un momento chiave per la definizione di strategie globali volte a una gestione più responsabile e sicura dei prodotti chimici e dei rifiuti pericolosi, con un’attenzione particolare all’obbligo di informazione in caso di esportazione. Le tre convenzioni in questione, ovvero Basilea, Rotterdam e Stoccolma, costituiscono il pilastro normativo internazionale per la regolamentazione del commercio e della gestione di sostanze chimiche e rifiuti potenzialmente dannosi per l’ambiente e la salute umana.
La Svizzera sostiene l’ulteriore sviluppo delle convenzioni sui prodotti chimici e sui rifiuti
La Svizzera, consapevole dell’importanza di un approccio coordinato a livello globale, si impegna a promuovere un rafforzamento di tali convenzioni, in particolare per quanto riguarda l’applicazione della procedura di assenso preliminare in conoscenza di causa prevista dalla Convenzione di Basilea. Tale procedura, che disciplina il consenso e l’informazione preliminare degli Stati nel trasporto transfrontaliero di rifiuti pericolosi, si è rivelata sempre più complessa da applicare a causa dell’inclusione di nuove tipologie di rifiuti, come quelli elettronici e di plastica. La Svizzera, pertanto, si propone di promuovere l’adozione di misure innovative, come la digitalizzazione delle comunicazioni tra i Paesi coinvolti e la sensibilizzazione delle imprese di trasporto, al fine di ottimizzare l’efficacia della procedura PIC. Parallelamente, la conferenza di Ginevra sarà l’occasione per discutere l’inserimento di nuove sostanze negli allegati delle Convenzioni di Rotterdam e Stoccolma. Inoltre, la Svizzera sostiene l’inserimento di tre sostanze attive presenti in prodotti fitosanitari, ovvero il bromuro di metile, il Paraquat e il Clorpirifos, nella Convenzione di Rotterdam, nonché del mercurio, già soggetto a rigide normative a livello nazionale.