BERNA – Svizzera-Italia: firmato l’accordo sul reciproco riconoscimento delle targhe-prova.
LE TARGHE DI PROVA IN SVIZZERA E ITALIA
La Segretaria di Stato al Dipartimento Federale degli Affari Esteri svizzero e il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale hanno firmato a Berna lāaccordo sul reciproco riconoscimento delle targhe-prova. Il testo, frutto di un lungo negoziato, consentirĆ la circolazione su strada dei veicoli su cui debbano essere effettuate prove tecniche. Anche dimostrazioni o trasferimenti per finalitĆ di vendita. Lāaccordo avrĆ un impatto positivo per i cittadini delle aree frontaliere. Questo favorisce gli scambi commerciali tra i numerosi operatori italiani e svizzeri che, in specie nelle zone di confine, svolgono la propria attivitĆ nel settore dellāautomotive.
LE TARGHE
Cos’ĆØ la targa di prova? Ć un dispositivo di riconoscimento alfanumerico che si usa per i veicoli non immatricolati e che non possono, o non devono, essere soggetti a questo processo obbligatorio. Cosa accede se allāimprovviso il veicolo a quattro ruote, non immatricolato, deve spostarsi su strada pubblica? Ci sono due soluzioni. Sfidare la legge e rischiare una multa salata o chiedere una targa di prova per circolare nel rispetto delle norme della strada. Anche se il veicolo non ĆØ immatricolato quindi non potrebbe circolare. Il vantaggio di questo elemento di riconoscimento, infatti, ĆØ quello di poter consentire anche a chi non avrebbe diritto di muoversi su strada per un periodo limitato. In sintesi la targa di prova ĆØ un pannello di riconoscimento del veicolo composto da due lettere e cinque numeri più una P in maiuscoletto. Quindi più piccola degli altri caratteri, su sfondo bianco. Questa targa viene apposta dietro al veicolo come qualsiasi altra e ha lo stesso scopo: permettere alle Forze dellāOrdine di riconoscere e controllare.