SVIZZERA – La cibercriminalità rappresenta una delle sfide più complesse del panorama digitale moderno, richiedendo un approccio coordinato a livello internazionale per combattere efficacemente le frodi online. Un esempio emblematico di questa collaborazione si è concretizzato il 23 luglio 2025, quando un tribunale britannico ha condannato a sette anni di reclusione lo sviluppatore di un sofisticato kit di phishing realtime che ha causato danni per circa 2,4 milioni di franchi svizzeri. Questa sentenza rappresenta il culmine di un’indagine transnazionale iniziata nel 2022 dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) svizzero in collaborazione con fedpol e le autorità britanniche, dimostrando come la cooperazione internazionale sia fondamentale per perseguire i crimini informatici che superano i confini nazionali.
Cooperazione efficace con il Regno Unito, Europol ed Eurojust
Il caso specifico ha coinvolto una serie di attacchi di phishing particolarmente insidiosi, realizzati attraverso pagine di accesso e-banking falsificate che imitavano perfettamente i portali delle principali banche svizzere. La tecnica del realtime-phishing utilizzata dall’autore del reato si basava su un sistema di intercettazione istantanea delle credenziali e dei codici di autenticazione a due fattori, permettendo l’accesso immediato ai conti bancari delle vittime. Questa modalità operativa, che sfruttava annunci pubblicitari su Google per reindirizzare gli utenti verso le pagine fraudolente, evidenzia l’evoluzione sempre più sofisticata delle truffe online e la necessità di implementare strategie di cybersecurity sempre più avanzate. Il successo dell’operazione, che ha portato al recupero di una trentina di casi inizialmente gestiti separatamente dai cantoni svizzeri, sottolinea l’importanza di centralizzare le indagini per i reati informatici complessi e di mantenere canali di comunicazione efficaci tra le autorità giudiziarie internazionali.