LA CRESCITA ECONOMICA SARÀ DEBOLE IN EUROPA
ECONOMIA – La crescita dell’Eurozona in termini di PIL reale per il 2025 rimarrà sotto l’1%, simile a quanto osservato nel 2024 (0,8%). I benefici derivanti dalla riduzione dei tassi d’interesse da parte della BCE saranno controbilanciati da un continuo peggioramento del settore industriale e dai possibili effetti negativi sull’import-export e sugli investimenti, dovuti a un aumento delle tariffe da parte del nuovo presidente Trump. Scrive Assiom Forex: “I consumi delle famiglie nell’Eurozona rimangono stagnanti e riflettono una persistente ed elevata percezione di inflazione, suggerendo che, in termini reali, le famiglie non godono ancora di un miglioramento del potere d’acquisto. A questo si aggiunge un probabile aumento, contenuto, della disoccupazione nel 2025 nell’Eurozona e una continua perdita di valore in termini reali che le famiglie subiscono sui loro risparmi finanziari eccessivamente concentrati nei conti correnti bancari. In Italia, la crescita attesa è intorno allo 0,5% nel 2025 rispetto a un atteso 0,7% nel 2024, riflettendo un peggioramento delle aspettative e delle intenzioni di occupazione nei tre settori economici principali: industria, costruzioni e servizi”.
L’EQUILIBRIO GEOPOLITICO
I dati di ottobre mostrano che il mercato del lavoro registra un rallentamento molto lieve e, sebbene il numero dei disoccupati sia in aumento dalla fine del 2023, non è ancora certo che il tasso di disoccupazione aumenterà nel 2025. La fiducia delle famiglie, misurata dall’indice del Conference Board, ha registrato un rialzo significativo a ottobre, confermando prospettive di consumo positive. Le famiglie americane hanno una percezione dell’inflazione elevata, simile a quella dell’Eurozona. Tuttavia, a differenza della situazione nell’Eurozona, negli Stati Uniti le famiglie beneficiano di un forte effetto positivo che deriva da un’elevata esposizione all’equity nei patrimoni finanziari, che attenua parzialmente l’effetto negativo dei tassi d’interesse restrittivi. Gli effetti negativi dell’aumento delle tariffe USA verso tutto il mondo, specialmente sulla Cina, peseranno sui prospetti di crescita di tutti i Paesi, in particolare quelli esposti al rafforzamento del dollaro. Detto questo, la crescita in Cina ed in India rimarrà ben al di sopra della media: 4,0% e 6,0% rispettivamente. Il tasso di crescita nel Regno Unito è atteso in leggero aumento all’1,3%, in Giappone si attende un contenuto miglioramento allo 0,6%.