IRAN – L’ingresso diretto degli Stati Uniti nella guerra contro l’Iran, culminato con il bombardamento di tre siti nucleari iraniani, ha innescato un’ondata di tensione globale. Nonostante finora Wall Street abbia mostrato una tenuta sorprendente, gli analisti avvertono che un’escalation militare potrebbe generare una forte correzione sui mercati azionari. Le dichiarazioni incendiarie da entrambe le parti, con l’Iran che promette una risposta “con tutte le sue forze” e le Guardie Rivoluzionarie che minacciano le basi USA in Medio Oriente, aumentano il rischio geopolitico, creando un clima di profonda incertezza per gli investitori.
Guerre e mercati in allerta
Tre sono gli asset chiave da tenere sotto stretta osservazione in questi giorni di guerra: il petrolio, il dollaro statunitense e le azioni difensive. Il Brent ha già registrato un balzo del 18% dai primi segnali di crisi, toccando i massimi degli ultimi cinque mesi. Un conflitto su larga scala metterebbe ulteriormente a rischio le forniture, con effetti inflazionistici globali. Il dollaro, da parte sua, potrebbe rafforzarsi temporaneamente come bene rifugio, salvo poi indebolirsi se il conflitto si prolungasse, minando la stabilità economica americana. Infine, le azioni legate alla difesa e all’energia potrebbero beneficiare del nuovo scenario bellico, mentre il resto del mercato azionario USA rischia forti vendite in caso di ulteriore deterioramento.