Il Kunsthaus Zurigo ospiterà la prima mostra dedicata alla collaborazione in ambito surrealista tra Salvador Dalì e Alberto Giacometti

ZURIGO – Il Kunsthaus Zurigo ospiterà la prima mostra dedicata alla collaborazione in ambito surrealista tra Salvador Dalì e Alberto Giacometti.

A ZURIGO SALVATOR DALÌ E ALBERTO GIACOMETTI

La mostra ruota intorno all’ideazione di un grande progetto per un giardino che non venne mai realizzato. Si trattò di un punto di svolta nel lavoro di Alberto Giacometti quando la coppia di collezionisti francesi Charles e Marie-Laure de Noailles gli commissionò un’installazione. La principale testimonianza di tale idea è l’importante «Projet pour une place» del 1931-32. Un assemblaggio di diversi elementi formali astratti. Le sue singole parti furono dapprima realizzate in modelli in legno in scala ridotta e successivamente in dimensioni originali in gesso. Il progetto complessivo, scolpito in pietra, non fu mai realizzato. L’installazione immaginaria è al centro della mostra ideata dalla Fondation Giacometti di Parigi e curata da Philippe Büttner presso il Kunsthaus. È la prima mostra in assoluto a riunire i risultati delle collaborazioni in ambito architettonico-paesaggistico di Alberto Giacometti e Salvador Dalì in stile surrealista. Le visioni e i procedimenti seguiti da entrambi gli artisti sono documentati da schizzi e materiale d’archivio.

IL GIARDINO ONIRICO, PROGETTO DI PIAZZA

Il progetto di piazza inizia nel 1929, quando Giacometti disegna la prima delle tre figure per la Villa Noailles a Hyères. Da lì immagina un insieme di figure geometriche su una piattaforma, dando avvio al vero e proprio «Projet pour une place». Nei suoi taccuini, l’artista disegna cinque elementi che evocano molteplici associazioni nello spettatore: un cono, un disco, un serpente, una stele e una semisfera. Come in un sogno, gli oggetti sembrano solo accennare a una funzione concreta. Le loro forme oscillano tra il tangibile e l’astratto, il naturale-organico e l’artificiale; il visitatore si ritrova all’improvviso in uno spazio formato da oggetti con una propria personalità. L’idea di Dalí era di inserire tali elementi con una dimensione pressappoco naturale in un giardino biomorfico, come si può evincere dallo schizzo dell’artista spagnolo «Projet pour les Noailles» del 1932-33. Con una superficie simile a quella di un padiglione l’installazione doveva essere collocata nel giardino recintato da mura della modernista Villa Noailles a Hyères: un’opera nata in collaborazione tra due artisti accomunati da uno spirito affine.