LONDRA – Le decisioni delle banche centrali dettano la traiettoria che prenderanno i mercati del credito.
di Andrea Seminara, Chief Investment Officer di Redhedge Asset Management, società di investimento fondata a Londra nel 2014 e specializzata in strategie sul mercato del reddito.
LE DECISIONI DELLE BANCHE CENTRALI DETTANO LA TRAIETTORIA CHE PRENDERANNO I MERCATI DEL CREDITO
Ancora una volta le decisioni delle banche centrali sono in primo piano e dettano la traiettoria che prenderanno i mercati del credito. Diversamente dal rialzo di 25 pb della Banca Centrale Europea della scorsa settimana, la Federal Reserve ha deciso di mantenere i tassi invariati, una pausa, anche se accompagnata da un tono ”hawkish” e da un dot-plot più alto. Il mercato si aspetta ora un altro rialzo quest’anno e meno tagli rispetto a quanto previsto in precedenza per l’anno prossimo. Questo ulteriore inasprimento delle condizioni finanziarie, “più alto per più tempo” deve ora essere l’ipotesi di base, si rifletterà nell’economia e ci attendiamo che gli spread di credito, che ancora una volta sono a livelli minimi da inizio anno, subiranno pressioni a causa dell’aumento dei costi di rifinanziamento sia per gli Investment Grade che per gli High Yield, che incideranno sulla propensione al rischio degli investitori.
I MERCATI DEL CREDITO E DEI TASSI
I mercati del credito e dei tassi hanno avuto molte difficoltà a fare i conti con il nuovo paradigma inflazionistico e sembrano sempre sottovalutare quanto le banche centrali siano disposte a spingersi per frenare l’inflazione; di conseguenza, non vediamo grandi vantaggi nell’essere eccessivamente lunghi sul credito, in particolare sui nomi “difensivi” ad alta leva con elevate esigenze di rifinanziamento nei prossimi 12-24 mesi.