LE MIGLIORI MOSTRE DI FINE 2024: ASIA, AFRICA, AUSTRALIA E MEDIO ORIENTE
ARTE – Si parla di mostre. Mostra al Hong Kong Museum of Art. Per migliaia di anni, il profumo ha svolto un ruolo fondamentale nella cultura cinese e l’uso delle fragranze si è intrecciato con la creazione artistica. Una nuova mostra organizzata dall’Hong Kong Museum of Art in collaborazione con lo Shanghai Museum esplora questa connessione attraverso 160 manufatti, che spaziano tra ceramiche , bronzo , giada , bambù, calligrafia e pittura. Più di 100 degli oggetti sono stati dichiarati tesori nazionali, e più della metà di questi non sono mai stati esposti prima al di fuori della Cina continentale. Al Musée Yves Saint Laurent Marrakech, mostra fino al 2 febbraio 2025. Nel 1924, il pittore orientalista francese Jacques Majorelle acquistò un appezzamento di terreno nella città marocchina di Marrakech. All’interno delle sue mura, nel corso dei successivi 40 anni, fece crescere uno dei giardini più famosi al mondo, pieno di piante grasse tropicali, fontane arabe e dettagli architettonici dipinti con il suo caratteristico blu cobalto. Dopo un periodo di abbandono durato tre decenni, fu salvato negli anni ’80 dallo stilista Yves Saint Laurent e dal suo socio Pierre Bergé. Oggi è gestito come un’operazione senza scopo di lucro che porta il nome della coppia.
IN TURCHIA
Al Alafur Eliasson: il tuo incontro inaspettato. L’artista islandese-danese Olafur Eliasson è noto soprattutto per le sue opere immersive e di grandi dimensioni che esplorano il suo profondo e duraturo interesse per la percezione, il colore, la luce, la geometria e l’ambiente. Your Expectations Incontro, la prima mostra personale di Eliasson in Turchia, riunisce circa 40 opere realizzate nell’arco di tre decenni della sua carriera, che interagiscono con l’ambiente circostante o richiedono la partecipazione dei visitatori per essere completate. Lo Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Città del Capo, o Zeitz MOCAA, destinerà il secondo piano alla residenza di uno degli artisti più importanti della città, Berni Searle. Searle è un’icona locale, celebrata per la sua fotografia e il suo lavoro di immagini in movimento, ampiamente influenzato dai postumi dell’apartheid, in cui usa il suo stesso corpo per esplorare l’eredità socio-politica del Sudafrica. Ha ricevuto un premio UNESCO nel 1998, ha esposto alla Biennale di Venezia nel 2001 e nel 2005; è attualmente professoressa presso l’Università di Città del Capo e compare nel libro Great Women Artists di Phaidon.