LOCARNO – Biblioteca cantonale di Locarno: Italo Valenti e i suoi interlocutori.
L’ARTISTA ITALO VALENTI
Le carte dellāArchivio Italo Valenti a Mendrisio e del fondo della famiglia di Sergio Grandini a Lugano, oltre alla bibliografia specifica e critica sullāartista, permettono di tracciare il profilo dei rapporti di conoscenza e, in taluni casi, di amicizia, che il pittore italiano (1912-1995) insediatosi nel Locarnese intrattenne nei vari periodi della sua vita con le personalitĆ e gli intellettuali dellāepoca. Di particolare interesse ĆØ la documentazione inedita relativa agli ultimi decenni āticinesiā, decisamente produttivi sul piano della creazione artistica e dellāaccrescimento dei contatti umani, anche in ambito culturale di Locarno. I rapporti con il contesto culturale sono racchiusi nelle carte dellāArchivio Italo Valenti e dellāArchivio Sergio Grandini. “Mi trovai per la prima volta davanti alla pittura di Italo Valenti, al suo mondo trattenuto su una soglia di stupita attenzione [ā¦] Quella visione incantata, di una gracilitĆ stenta e di unāingenuitĆ giocata fino al limite dellāassurdo, sembrava richiamare con sottile ironia ai triangoli, ai cerchi e ai quadrilateri sbilenchi dei nostri primi quaderni, colorati di sogni“. La relazione sul tema di Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche cantonali, ĆØ preceduta dallāintervento di Veronica Provenzale, storica dellāarte e curatrice della mostra āCorrispondenzeā presso il Museo Casa Rusca, volto a introdurre la figura e il percorso di Italo Valenti. Modera la serata Stefano Codiroli, Biblioteca cantonale di Locarno. LunedƬ 8 aprile 2024 alle ore 18:15, nella sala conferenze di Palazzo Morettini.
ITALO VALENTI
Italo Valenti (Milano, 29 aprile 1912 ā Ascona, 6 settembre 1995) nacque a Milano il 29 aprile 1912, figlio di commercianti benestanti. Fu il teosofo Libero Augenti a fargli scoprire che tutte le arti sono in connessione fra di loro. Tenne la sua prima personale a Valdagno nel 1932. Si iscrisse poi all’Accademia di Venezia e poi all’Accademia di Brera dove fu allievo di Aldo Carpi e di Eva Tea. A quest’epoca risalgono anche i primi viaggi a Parigi e in Belgio alla scoperta di CĆ©zanne, e della pittura impressionista e post-impressionista. Ć fra i pittori che l’imprenditore Giuseppe Verzocchi contattò per la sua raccolta di opere sul tema del lavoro: tra il 1949 e il 1950, Valenti realizzò Le locomotive (1949-1950), quadro che, insieme all’Autoritratto, ĆØ oggi conservato nella Collezione Verzocchi, presso la Pinacoteca Civica di ForlƬ. La sua pittura ĆØ sempre più pura, pulita, composta di pochi elementi che galleggiano in un vuoto astratto. CosƬ vengono creati i collages astratti dell’ultima produzione artistica, in cui il fanciullesco, il fantastico, l’onirico trovano il loro definitivo equilibrio con il simbolico, l’enigmatico, l’astrazione, in una sintesi vitale e finale.