LUGANO – È stata presentata al Lac di Lugano la stagione 24/25 “Echi dal futuro”.
LA STAGIONE AL LAC DI LUGANO
È stata presentata al Lac di Lugano la stagione 24/25, che sviluppa il suo percorso in un cartellone composto da 70 spettacoli, 26 produzioni per un totale di 134 alzate di sipario tra teatro di prosa e contemporaneo, danza, musica e musical, residenze e collaborazioni. Echi dal futuro è il titolo di una stagione che cerca e trova un equilibrio tra produzione e ospitalità, propone spunti di riflessione sul passato recente, si sofferma sul tempo presente afflitto dai conflitti, valorizza la creatività elvetica evidenziandone la vivacità, suggerisce percorsi di visione con Metamorfosi in cui il femminile intende uscire dalla tradizione giudicante e ipotizza Paesaggi possibili grazie a una rassegna dedicata alla nuova drammaturgia. La regia e la drammaturgia contemporanea si staccano dal passato e guardano al futuro con linguaggi diversificati che attingono a performance, musica, danza, video e cinema. I biglietti: AC+ permette di vivere il centro culturale beneficiando di incredibili vantaggi al costo di 199.- CHF annui o di 99.-CHF per i giovani sotto i 25 anni. Lo spirito alla base dell’innovativa forma di membership è quello di rendere facilmente accessibile l’offerta culturale del LAC, stimolare l’interesse e la curiosità per il teatro e per la scena contemporanea e rendere il centro culturale un luogo in cui ci si possa sentire “di casa”, vivendo un’esperienza accogliente e di qualità. Assistere ad oltre 50 spettacoli di teatro e performance, alla programmazione del FIT Festival e di Lugano Dance Project 20% di sconto per tutti gli altri spettacoli o 40% per giovani under 25. Accesso gratuito alle attività del programma LAC edu, ingresso illimitato alle mostre del MASI Lugano in entrambe le sedi, un ingresso alle esposizioni della Fondazione Bally.
SUL PALCO
Con Umarmung (“abbraccio” in tedesco), l’artista argentino e svizzero d’adozione Elvio Avila offre una visione introspettiva e intima della salute mentale, invocando il potere dell’abbraccio e la conseguente produzione di serotonina, comunemente nota come “ormone della felicità”. Attore fisico, performer e danzatore, Elvio Avila è in costante conflitto tra conservatorismo e innovazione. In scena, il suo rapporto con Chuchi, un giovane cane salvato dalle strade dell’Argentina, conferisce un colore speciale a questa creazione che ci ricorda l’importanza del legame, della vicinanza fisica con l’altro e l’inesorabile potere di connessione che può esistere tra gli esseri viventi. Sullo sfondo di una musica nostalgica, Avila si interroga sul nostro bisogno di essere tutt’uno con gli altri e su come questo possa influenzare il corso delle nostre emozioni e persino della nostra vita. Una toccante riflessione sull’individuo, sulla psiche e sul rapporto con la carne in tutta la sua bellezza e complessità.