LUGANO – Durante la conferenza economica di San Pietroburgo (Russia), Alexander Vedyakhin, first deputy CEO di Sberbank, ha avvertito che l’economia russa potrebbe raffreddarsi più del previsto a causa dei tassi d’interesse elevati. Secondo Vedyakhin, una crescita del PIL tra l’1% e il 2% nel 2025 è probabile, ben al di sotto delle stime ufficiali. Solo un abbassamento del tasso chiave sotto il 15% potrebbe stimolare gli investimenti e rilanciare la crescita. Il rublo, inoltre, risulterebbe sopravvalutato, aggravando le difficoltà macroeconomiche. Il monito arriva in un momento critico per la Russia, tra inflazione persistente e pressioni internazionali, tra le quali le famose “sanzioni”, poco utili a quanto sembra a fermare l’economia.
Durante il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo 2025, hanno preso la parola numerosi protagonisti del panorama economico e politico globale. Tra i più rilevanti, il Presidente russo Vladimir Putin ha aperto i lavori con un discorso incentrato sulla resilienza dell’economia russa e sulla necessità di rafforzare i legami con i Paesi BRICS+. Ampio spazio è stato dedicato anche alla cooperazione energetica, con interventi di dirigenti di Gazprom, Rosneft e Rosatom. Inoltre, l’ex presidente brasiliana Dilma Rousseff, oggi a capo della Banca dei BRICS, ha discusso la creazione di un sistema di pagamento alternativo al dollaro, sottolineando l’importanza di transazioni in valute locali come rublo e yuan.