80 ANNI DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
La Conferenza monetaria e finanziaria delle Nazioni Unite del 1944, tenutasi a luglio di quell’anno a Bretton Woods, nel New Hampshire, offre una potente narrazione su come i paesi possono affrontare le sfide collettive globali. Rappresenta l’inizio di una nuova epoca nella storia mondiale, un’epoca di ripresa sostenuta, prosperità diffusa, crescita dinamica, sviluppo senza crisi e stabilità politica. Bretton Woods ispira ancora. I decisori politici e gli accademici tentano regolarmente di farla rivivere, reinventarla o riformularla. La conferenza era sostenuta, in primo luogo, da una grande visione politica di come, come ha affermato il Segretario del Tesoro degli Stati Uniti, prosperità e pace siano indivisibili. Nessuna delle due può essere gestita separatamente dall’altra.
IL MESSAGGIO
Questo messaggio è arrivato in un momento in cui il mondo intero era consumato dalla guerra: la Seconda guerra mondiale è stata molto più genuinamente globale della Prima. La spinta per un nuovo ordine mondiale ha tratto lezioni dalla guerra: come il conflitto omicida fosse stato il prodotto del crollo economico globale, della Grande depressione; la conseguente radicalizzazione politica; e la disintegrazione dell’ordine mondiale in blocchi concorrenti. In secondo luogo, era previsto un preciso meccanismo economico per gestire gli affari monetari mondiali. I paesi erano obbligati a seguire una regola sul tasso di cambio e, se il tasso fosse stato minacciato, sarebbero stati assistiti da un Fondo Monetario Internazionale concepito come una cooperativa di credito o un meccanismo assicurativo. Il fondamento intellettuale risiedeva in un’interpretazione della Grande Depressione come conseguenza di un movimento di capitali senza ostacoli, i cosiddetti flussi di denaro caldo. I padri fondatori delle istituzioni di Bretton Woods erano convinti che tale destabilizzazione non dovesse più verificarsi e gli Articoli dell’accordo prevedevano il mantenimento continuo dei controlli sui capitali anche durante la transizione alla liberalizzazione del commercio.