WASHINGTON (USA) – Il Fondo Monetario Internazionale controlla la stabilità finanziaria globale.
di TOBIS ADRIAN – FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
IL CONTROLLO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
Monitorare i rischi per la stabilità finanziaria globale dovuti all’aumento dei tassi di interesse. Le valutazioni del settore finanziario stanno valutando gli effetti degli elevati costi di indebitamento e la prospettiva che le banche centrali possano mantenere i tassi ufficiali più alti più a lungo di quanto gli investitori si aspettino. Gli aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali globali per contenere la più grande esplosione di inflazione degli ultimi quattro decenni hanno generato tensioni per le banche negli Stati Uniti e in Europa quest’anno. Gli aumenti dei tassi sono generalmente positivi per i prestatori se possono raccogliere di più sui prestiti di quanto paghino i depositanti, ma questa volta è stato diverso. Alcune banche hanno perso denaro sulle partecipazioni obbligazionarie, anche da titoli del Tesoro statunitensi sicuri. Ciò ha scosso alcuni clienti, che hanno effettuato prelievi rapidamente, amplificati dalla tecnologia e dai social media.
SULLE BANCHE
Il programma di valutazione del settore finanziario è un pilastro fondamentale della sorveglianza che monitora da vicino i rischi di stabilità finanziaria per i singoli paesi e misura la loro resilienza. Il Fondo Monetario Internazionale valuta inoltre se la supervisione del settore finanziario, la regolamentazione, gli strumenti di gestione delle crisi e le reti di sicurezza, come il sostegno alla liquidità di emergenza e l’assicurazione dei depositi, seguono le migliori pratiche internazionali. Il Fondo Monetario Internazionale “mette sempre alla prova” i potenziali rischi per le banche e, più recentemente, ha migliorato la valutazione del rischio degli intermediari finanziari non bancari, come i gestori delle pensioni, gli assicuratori e i gestori patrimoniali. Il lavoro si svolge tra i continui aumenti dei tassi di interesse delle banche centrali e la possibilità che gli oneri finanziari rimangano più elevati più a lungo di quanto gli investitori si aspettino.