LUGANO – Groenlandia, territorio autonomo della Danimarca, ha recentemente vissuto un momento storico con le elezioni legislative che hanno segnato una svolta politica significativa. I risultati hanno evidenziato una crescita dei partiti di destra e indipendentisti, riflettendo un cambiamento nelle priorità e nelle aspirazioni della popolazione locale.
Un panorama politico in evoluzione
Il partito Demokratii, tradizionalmente scettico sull’indipendenza, ha registrato un balzo significativo, raggiungendo quasi il 30% dei voti. Questo cambiamento di rotta è stato accompagnato dal successo del Naleraq, un partito sovranista e secessionista, che ha ottenuto il 24,5% dei consensi. Entrambi i partiti condividono l’obiettivo dell’indipendenza dalla Danimarca, seppur con approcci differenti: gradualismo per i Demokratii e un percorso più rapido per il Naleraq.
Le ragioni del cambiamento
La crescente polarizzazione politica è stata alimentata da fattori interni ed esterni. Da un lato, il desiderio di maggiore autonomia e controllo sulle risorse naturali, come le terre rare, ha spinto molti elettori verso posizioni indipendentiste. Dall’altro, le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha espresso interesse per l’annessione della Groenlandia, hanno acceso il dibattito sull’identità nazionale e sulle relazioni con la Danimarca.