STILE – Gabriel Orozco, l’artista messicano nomade e pensatore profondo, non ĆØ solo uno scultore o un fotografo, ma un osservatore acuto del quotidiano, capace di trasformare oggetti banali e situazioni effimere in opere d’arte che sfidano le nostre percezioni. Le sue installazioni, spesso effimere e contestuali, come una scatola di scarpe vuota o un pallone da calcio galleggiante, non sono semplici oggetti, ma interventi concettuali che invitano a riflettere sulla relazione tra l’uomo, lo spazio e il tempo, sulla natura del caso e sull’ordine nascosto nel caos. Gli oggetti usati sono quelli della quotidianitĆ , con i quali il pubblico ĆØ spinto ad esplorare e stimolare la propria immaginazione. Orozco si serve quindi di disegni, installazioni, fotografie, sculture e video, combinati anche insieme, per coinvolgere e farcire di ulteriori stimoli lo spettatore
L’indagine sottile e poetica sull’esistenza
Il suo lavoro ĆØ un’indagine sottile e poetica sull’esistenza, sull’interconnessione delle cose e sulla bellezza che si può trovare nell’ordinario. Orozco non si limita a creare opere, ma a registrare frammenti di vita, trasformando l’azione quotidiana in un gesto artistico. La sua capacitĆ di estrarre significato da ciò che ci circonda, di rivelare la complessitĆ dietro la semplicitĆ apparente, lo rende una delle voci più intelligenti e influenti dell’arte contemporanea internazionale. Orozco fornisce quindi nuovi modi di vedere ciò che ci sembra familiare, componendo con minuzia e pazienza per donarci un senso estetico e armonico della visione. Orozco non ha solo fatto arte, ma ci ha insegnato a guardare il mondo con occhi nuovi, a scoprire la meraviglia nel familiare.