LE CURE A DOMICILIO IN TICINO
TICINO – Verificata l’ampia condivisione della misura in sede di consultazione, il Consiglio di Stato, su proposta del Dipartimento della sanità e della socialità, ha approvato il messaggio per avvalersi della facoltà appena attribuita ai Cantoni di non rilasciare nuove autorizzazioni per poter esercitare a carico della LAMal ad infermieri e organizzazioni di assistenza e cura a domicilio. Come ricordato nel comunicato stampa pubblicato al momento del lancio della consultazione, il nuovo strumento si inserisce nel contesto dell’iniziativa popolare federale “Per cure infermieristiche forti”, approvata il 28 novembre 2021. La sua attuazione prevede tra l’altro di consentire agli infermieri e alle relative organizzazioni di prestare determinate cure senza la necessità di una prescrizione medica. Tuttavia, per contenere la crescita dei costi, il nuovo articolo 55b LAMal, entrato in vigore il 1° luglio 2024, permette ai Cantoni di introdurre una moratoria al rilascio di nuove autorizzazioni di esercizio a carico della LAMal nel settore delle cure infermieristiche. Lo strumento può essere attuato qualora i costi in questo settore aumentino a livello cantonale in misura maggiore rispetto alla media svizzera.
LA SPESA
In Ticino, la spesa media per assicurato nel settore delle cure a domicilio è tra le più alte a livello nazionale e ha registrato, nell’ultimo decennio, il tasso di crescita più elevato di tutta la Svizzera (+153% in Ticino e +85% in Svizzera). Durante lo stesso periodo, i servizi privati di assistenza e cura a domicilio e gli infermieri indipendenti attivi nel Cantone sono all’incirca triplicati. I presupposti per l’applicazione della moratoria sono quindi adempiuti e il Governo intende far uso di questa nuova misura di controllo della spesa. A tal fine propone di introdurre una nuova disposizione nella legge cantonale di applicazione. Il provvedimento ha effetto peraltro non solo sui costi a carico della LAMal, e quindi dei premi di cassa malati, ma anche di Cantone e Comuni, tenuti a versare il finanziamento residuale, in aggiunta ai contributi della LAMal, nella misura rispettivamente del 20% e del 80%.